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La Resilienza delle Terra

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In un mondo che cambia ad una velocità sempre meno umana, il termine e concetto di resilienza è sempre più popolare. 

In generale questo termine esprime la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi...

 

La Resilienza delle Terra 

 

INTRODUZIONE

In un mondo che cambia ad una velocità sempre meno umana, il termine e concetto di resilienza è sempre più popolare. 

In generale questo termine esprime la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.

In psicologia, allo stesso modo sta a rappresentare la capacità di un individuo di affrontare e superare un trauma o un periodo difficile.

Ecco che anche la terra vuole la sua parte e in questo caso, il termine resilienza rappresenta la velocità con cui un ecosistema riesce a ripristinare il suo equilibrio, qualora subisse eventi ad esso dannosi.

Il cambiamento climatico, l’abuso dei terreni, l’utilizzo di grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti, sono tutti elementi traumatici per il suolo che ogni giorno ci nutre.

Il punto è proprio questo. La terra sfamandoci ogni giorno, rende invisibile il problema. Siamo infatti consapevoli che una piccola parte del mondo consuma troppo, mentre un’altra ha troppe poche risorse a disposizione. Ma ciò che non è ancora chiaro è come anche Noi, appartenenti alla parte “fortunata” del pianeta non ci siamo ancora resi conto che i terreni in cui vengono coltivati i vegetali di cui ci nutriamo, siano in realtà deserti in cui la produttività è dopata dall’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti.

 

TERRA E RESILIENZA

Come detto in apertura la terra ha una innata capacità di ristabilire l’equilibrio in termini ecosistemici ma al contempo necessita di tempo e le giuste condizioni per attuare questo processo di auto-guarigione. 

Nonostante la tecnologia e il progresso di cui spesso ci vantiamo, i dati raccontano una storia diversa, meno a lieto fine. Ecco che il numero di persone che nel mondo soffre la fame è in aumento e pandemie e guerre non fanno altro che aggravare un equilibrio che forse non c’è mai stato. 

Scavando un po’ appare chiaro che il destino dell’uomo e quello della natura sono intimamente collegati. In realtà lo sono sempre stati, fin dalla notte dei tempi. È che semplicemente ci piace farci distrarre con argomenti più leggeri e divertenti. Non vi è nulla di male a guardare da un’altra parte di tanto in tanto. Il vero problema è non voltare mai la testa o far finta di non vedere o sapere.

Ma quali sono i punti su cui bisognerà trovare una soluzione per riportare in equilibrio il nostro pianeta?

 

TERRA, SOSTENIBILITA, PESTICIDI E FERTILIZZANTI

Il primo punto è sicuramente pensare a soluzioni alternative all’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti convenzionali. 

È importante trovare infatti alternative maggiormente eco-compatibili, finanziare e sostenere lo studio e diffusione della lotta integrata, favorire l’utilizzo di concimi naturali e compost organici, aumentare la rotazione delle culture, proteggere e aumentare la biodiversità autoctona, favorire pratiche colturali a basso impatto, finanziare la ricerca e lo sviluppo di tecniche agricole sostenibili.

Nessuna di queste idee da sola ha la forza di garantire un cambiamento ma è l’unione di essere a renderlo possibile. Non è la fine ma solo l’inizio di un nuovo paradigma. Un cambiamento che tutti dobbiamo chiedere a grande voce e che le istituzioni devono mettere nella loro lista di priorità, al di là del colore politico.



IL RUOLO DELLA CULTURA DELL’AGRICOLTURA 

Spesso si racconta la barzelletta del bambino che nato in città, va a fare una gita in campagna e vedendo le galline chiede alla maestra come mai quel volatile sia scappato dal supermercato!?

Non sapere e dimenticare sono i mali da cui ci dobbiamo difendere maggiormente in questo tempo.

Crediamo di avere tutte le informazioni che ci servono per prendere scelte ponderate e coscienti ma non ci fu mai generazione più confusa di quella attuale.

Il punto è che si sta perdendo gradualmente il contatto con la terra, l’utilizzo delle mani, l’essere in contatto con la natura e gli esseri che la popolano.

La scuola è il primo luogo in cui l’importanza della terra dovrebbe essere insegnata. Se la grammatica è fondamentale, lo è anche la conoscenza della terra che ci nutre. Purtroppo non esiste un cambiamento a portata di click. Perché il l’unico vero cambiamento è quello culturale ed impiega anni se non decenni per avere luogo. 

E come si suol dire… Da qualche parte bisognerà pur cominciare.

 

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Al prossimo articolo. Un Saluto da Giulio e Giuseppe, gli artigiani verdi. 

 

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Falegnameria Duegi

Artigiani del legno.

Fare il falegname è un mestiere antico, avvincente, complesso e delicato dove ogni giorno c’è qualcosa da imparare.

È un mestiere fatto di attese, di pazienza e impegno, occorre saper annusare, ascoltare, toccare, vedere e rispettare.

L’attenzione all’ambiente, alla natura e a quanto ci circonda ci ha fatto guadagnare il titolo di "bottega degli Artigiani Verdi" volendo "fare" falegnameria in modo diverso.

Costruire con materiali provenienti da foreste sostenibili, usare colle atossiche, verniciare con prodotti naturali, ci permette di non produrre scarti di lavorazione inquinanti e facilmente riutilizzabili rispettando dell’ambiente.

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