Con il termine Bioedilizia si indica un metodo di costruzione in cui vengono utilizzati materiali con un impatto ambientale ridotto e al contempo, non dannosi o nocivi per l’uomo....
Cos’è la Bioedilizia
Con il termine Bioedilizia si indica un metodo di costruzione in cui vengono utilizzati materiali con un impatto ambientale ridotto e al contempo, non dannosi o nocivi per l’uomo.
Ecco che il termine Bioedilizia non deve trarre in inganno. Infatti, non indica un processo in cui viene valorizzata solo la sostenibilità ambientale. L’attenzione si concentra anche sull’efficienza energetica dell’edificio, sull’impiego di fonti energetiche rinnovabili e l’utilizzo di materiali privi di sostanze tossiche, radioattive o in generale, nocive per l’uomo. A questo ultimo riguardo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha creato il termine “sick building syndrome”, ossia sindrome dell’edificio malsano, proprio per indicare tutte quelle tipologie di patologie o malesseri collegate ad un’edilizia che utilizza sostanza poco o per nulla compatibili con l’uomo.
Chiariamo subito un punto importante. L’obiettivo di questo articolo non è spaventare nessuno. Quindi per correttezza, è giusto sottolineare che in Europa ed in Italia, ogni materiale edile, di qualsivoglia utilizzo, deve avere caratteristiche ben definite. Quindi la “sick building syndrome” è un problema per lo più legato a quelle zone del mondo in cui non esiste una regolamentazione o una filiera di controllo, efficace nel prevenire l’utilizzo di materiali o sostanze nocive per l’uomo.
Come anticipato, in Italia, questo è difficile che accada. Infatti, tutti i materiali e sostanze che vengono utilizzati per creare un edificio devono rispettare determinati paletti circa la componentistica e presenza o concentrazioni di determinate sostanze chimiche.
Altro discorso è elevarsi rispetto a quello che dice la legge. In altri termini, se la legge prescrive che una sostanza può essere presente entro una determinata percentuale, si può optare anche per un’alternativa che tale sostanza neppure la inserisce all’interno del materiale o prodotto.
Per non rischiare di banalizzare il discorso relativo alla bioedilizia, bisogna interpretare questo nuovo modo di costruire, come un processo a 360°. Idealmente il tutto avviene cercando di minimizzare l’impatto ambientale, di un determinato immobile, sin dal momento della progettazione. Vengono quindi valutate le emissioni prodotte dai processi coinvolti e le modalità che si possono utilizzare per minimizzarne l’impatto e le emissioni generate. Così la Bio-Edilizia si appoggia a sua volta alla Bio-Architettura, che completa il binomio, funzionale alla creazione di immobili a basso impatto.
Ma quali sono i vantaggi della bioedilizia?
A livello macro, va innanzitutto apprezzato il ridotto impatto ambientale ed utilizzo di materie prime, nonché di risorse naturali.
Contrariamente al credo comune, spesso il prezzo è un punto di forza di questo sistema di costruzione. Infatti, laddove possibile, vengono utilizzati fornitori e prodotti locali, minimizzando i costi logistici. Inoltre, i materiali che vengono impiegati, a volte sono piuttosto “poveri” nonostante le loro grandi capacità funzionali, pensiamo ad esempio all’utilizzo della paglia per isolare.
Va da sé che, una casa “green”, ci potrà regalare una qualità dell’aria superiore.
Inoltre, minimizzando l’impatto ambientale della costruzione, si vanno a salvaguardare anche gli ecosistemi che si trovano attorno all’immobile.
La bioedilizia cerca di riciclare e riutilizzare ogni risorsa necessaria al progetto costruttivo.
Infine, il fabbricato che nasce da un progetto di questo tipo, in caso dovesse essere abbattuto, non darebbe problemi di smaltimento, in quanto composto di materiali eco-compatibili. Rilievo importantissimo, alla luce degli eco-mostri che popolano varie zone del nostro paese.
Legno e Bioedilizia.
Grazie alla Bioedilizia, un materiale torna ad essere il grande protagonista dell’arte di costruire. Questo è il legno. Fidato compagno di tutte le civiltà del mondo per millenni, fa il suo ritorno, in una versione più consapevole e sostenibile.
Ecco che abete, pino, quercia, mogano e faggio sono tra i principali tipi di legno utilizzati in Bioedilizia. Il legno è totalmente riciclabile e garantisce un comfort termico davvero importante. Inoltre, essendo in grado di assorbire le vibrazioni, diventa anche un ottimo materiale in linea con le moderne normative antisismiche. Bisogna poi parlare della sua durabilità. Contrariamente al credo comune, se ben lavorato e mantenuto, il legno può durare secoli. Infine, dissipiamo ogni dubbio sulla sostenibilità di questo materiale, in quanto esso viene prelevato da foreste protette e gestite secondo quanto dettato dalle disposizioni di legge cogenti. Nel nostro caso, ci approvvigioniamo in Italia e laddove questo non fosse possibile, da fornitori residenti entro i confini della comunità europea e quindi ad assoggettati alle medesime disposizioni di legge, che devono rispettare i produttori all’interno dei confini nazionali.
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Al prossimo articolo. Un Saluto da Giulio e Giuseppe, gli artigiani verdi.