Unire il legno senza una goccia di colla è un’arte antica che oggi torna di moda per chi cerca mobili durevoli, sostenibili e facili da restaurare. Dagli incastri giapponesi che sembrano origami di quercia, ai pioli a secco sviluppati da Duegi, scopriremo in che modo le giunzioni “a incastro” permettono di montare, smontare
Introduzione
Unire il legno senza una goccia di colla è un’arte antica che oggi torna di moda per chi cerca mobili durevoli, sostenibili e facili da restaurare. Dagli incastri giapponesi che sembrano origami di quercia, ai pioli a secco sviluppati da Duegi, scopriremo in che modo le giunzioni “a incastro” permettono di montare, smontare e persino recuperare il legno senza intaccarne la natura. Di seguito ti accompagniamo alla scoperta dei veri metodi, tipologie e vantaggi di queste meraviglie dell’ingegno e della tecnica.
In quali modi si possono unire vari pezzi di legno?
Il sistema più sbrigativo è incollarli o inchiodarli, ma col tempo la colla può cristallizzare e i chiodi arrugginire, lasciando giunzioni indebolite o antiestetiche tracce di ruggine.
Per evitare questa sorte esistono incastri “meccanici” che sfruttano solo la forma del legno, come ad esempio, per citarne alcuni: il tenone-mortasa, la coda di rondine, gli incastri a pettine, a mezzo-legno, a coda di rondine inversa e così via.
L’alternativa intermedia sono i tasselli, piccoli perni di legno che allineano i pezzi senza dover ricorrere all’utilizzo del metallo. Questi hanno una funzione simile a quella dei chiodi ma sono fatti generalmente di legno.
Scegliere l’una o l’altra soluzione dipende da tre fattori: carico da sopportare, estetica desiderata e movimento del legno dovuto all’umidità.
L’arte degli incastri senza colla
Gli incastri “a secco” nascono per far lavorare le fibre assieme tra loro e non in contrasto. I carpentieri giapponesi li usano da secoli per templi oramai antisismici che ancora oggi resistono alle scosse senza nemmeno una vite.
In Europa, dalla notte dei tempi, falegnami e restauratori apprezzano gli incastri perché, se il mobile si rovina o necessita di una sistemata, basta smontare la giunzione, piallare e rimontare, prolungando la vita dell’arredo quasi all’infinito.
L’incastro a secco è anche amico dell’ambiente perché evita l’utilizzo di colle sintetiche e pertanto niente emissioni VOC, inoltre non vengono inseriti nel mobili pezzi di metallo, che andrebbero poi separati in discarica.
Tipologie di incastri
Parlando in gergo, di seguito i principali incastri “classici”.
Tenone e mortasa: Il “maschio” (tenone) si inserisce nella “femmina” (mortasa) creando un blocco solido e resistente. Questo incastro è principalmente utilizzato per tavoli e porte.
Tenone con cunei: Due fessure nel tenone ospitano cunei che si aprono a ventaglio, serrando la giunzione. Questo incastro è perfetto per strutture che necessitano di essere smontate con facilità.
Coda di rondine: L’artigiano crea dei denti trapezoidali che si incastrano perfettamente con il pezzo da unire. Questo incastro è molto resistente e generalmente impossibile da sfilare senza compromettere il legno.
Incastro a pettine: Tante “dita o dentini” rettangolari vengono creati specularmente sui due lati degli elementi in legno da unire. Questo incastro aumenta la superficie di contatto ed è ottimo per scatole e pannelli.
Mezzo-legno: Due pezzi di legno vengono assottigliati a metà del loro spessore e poi sovrapposti. In sostanza lo scanso creato è la riproduzione negativa del pezzo di legno che vi si andrà a collocare. Questo incastro è abbastanza semplice da tagliare e ideale per telai leggeri.
Farfalla: Viene creato un elemento con due finali trapezoidali, che ricorda un po’ una farfalla. Viene poi realizzato uno scanso sui due elementi in legno da unire. In tale spazio è collocata la farfalla, che funge quindi da elemento bloccante. Questo incastro è perfetto per bloccare crepe su tavole vive e, se lasciato a vista, può essere un elemento decorativo.
Kigumi: Questa macro categoria comprende una serie di incastri giapponesi di varia complessità. Alcuni sono autentici puzzle di precisione senza un grammo di colla e alcuni di questi lavori sono oggi esposti in musei e mostre.
Ogni incastro deve tener conto del movimento stagionale del legno, infatti fibre ortogonali o cunei elastici consentono al pannello di gonfiarsi d’estate e ritirarsi d’inverno senza fessurarsi. L’esperto artigiano ha questo sapere e riesce con maestria a trovare soluzioni pratiche ma anche estetiche.
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Perché scegliere Duegi
In bottega da Duegi abbiamo abbracciato l’arte degli incastri principalmente per due motivi: il primo è la praticità che non rinuncia all’estetica e il secondo è il rispetto del materiale.
Gli incastri e i pioli in legno che usiamo su letti e alcuni arredi di cirmolo bloccano la struttura in maniera solida e dinamica. Così se un domani devi traslocare, smonti, sposti e rimonti come fossero Lego.
Inoltre lavoriamo solo essenze certificate, rifinite ad olio naturale, di modo che il tuo mobile respiri con te e non rilasci solventi chimici.
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